Moto perpetuo (L'analisi e le statistiche della partita)
Torna la Serie A dopo due settimane di pausa e la Roma riprende da dove aveva interrotto, tre punti guadagnati grazie ad una prova convincente di squadra e trascinata dai gol di Mkhitaryan; l’armeno dopo la tripletta di Marassi, si iscrive al tabellino per due volte anche contro il Parma (il primo gol di pregevolissima fattura), dimostrando una grande condizione fisica e mentale. Una partita mai in discussione, come evidenziato dalle statistiche del match, che dimostra la grande solidità della squadra giallorossa: la Roma è sempre corta, attacca in avanti per recuperare palla e non aspetta passivamente le giocate avversarie, si muove come un tutt’uno, come se i giocatori di reparti differenti fossero legati da degli elastici, che si aiuta e che supera con la cooperazione di tutti gli undici giocatori in campo i momenti di difficoltà, pochi a dir la verità ieri contro i crociati di Liverani. La cartolina della serata è senza dubbio l’azione che porta alla traversa di Spinazzola, una ragnatela di passaggi di prima impreziosita dal tacco di Mkhitaryan e dal velo di Pedro, che dimostrano la qualità del lavoro che si sta svolgendo a Trigoria. Non passi inosservato, ciò che banale non è, come la corsa all’indietro di Mkhitaryan nel primo tempo a coprire la corsia lasciata libera da Spinazzola su un contropiede gialloblù, le chiusure attente di un Cristante, in crescita lenta ma costante, nei primi minuti di gioco o le grandi corse di Karsdorp sul 3-0 per recuperare la palla: a differenza degli scorsi anni, la Roma è in campo per 90 minuti precisa e attenta, cattiva agonisticamente ma corretta (per la seconda partita consecutiva non ci sono stati giocatori giallorossi ammoniti), un moto perpetuo che rende il gioco romanista uguale sul 3-0 a quello sullo 0-0 e non un isterico saliscendi tra giocate da sogno e errori banali a cui siamo stati abituati.
Fonseca segue il segno della continuità e schiera la stessa formazione di Genova con Cristante al posto dell’indisponibile Smalling e Villar per Pellegrini. Fonseca dimostra anche questa domenica di aver studiato molto bene gli avversari e li ingabbia invertendo Ibanez e Mancini. Il brasiliano ha la velocità per contenere Gervinho e così ferma tutte le ripartenze del Parma, Mancini il fisico per duellare con Inglese. Un’altra scelta vincente è stata quella di schierare Villar; la partita dello spagnolo è stata esemplare, metronomo giudizioso della squadra con il pallone attaccato al piede nonostante la giovane età e attento in fase di non possesso. Karsdorp e Spinazzola, due rulli compressori, sorprende l’olandese soprattutto per concentrazione lungo tutto l’arco dei 90 minuti. I due "vecchietti", Mkhitaryan e Pedro, dimostrano di essere leader tecnici ma anche morali della squadra: la loro attenzione ai dettagli e lo spirito vincente che da sempre li caratterizza ha influenzato positivamente il gruppo. Infine, Borja Mayoral uscito rivitalizzato dalla pausa per le nazionali, ha giocato semplice, segnato e fornito assist preziosi: ancora una volta aveva ragione Fonseca, serviva solo del tempo allo spagnolo per entrare in sintonia con le sue idee e i compagni.
La Roma, dunque, vince e convince raggiungendo la terza vittoria consecutiva in campionato e il sedicesimo risultato utile consecutivo e dando un segnale al campionato. La qualità di squadra, la coesione di intenti e la fiducia accumulata grazie ai risultati fa ben sperare e sognare non costa nulla, scongiuri a parte. Adesso la squadra giallorossa è attesa da un’importante duplice trasferta, Cluij e soprattutto Napoli daranno la misura della forza di questa squadra, le premesse però sono più che buone.
Le statistiche della partita
|
Roma |
Parma |
Possesso palla |
58% |
42% |
Tiri effettuati |
21 |
1 |
Tiri nello specchio |
7 |
1 |
Passaggi effettuati |
706 |
507 |
Passaggi riusciti |
645(91%) |
444(81%) |
Legni colpiti |
1 |
0 |
Corner |
4 |
1 |
Falli commessi |
5 |
4 |
Ammonizioni |
0 |
0 |
Espulsioni |
0 |
0 |
Fuorigioco |
1 |
4 |
A cura di: Alessandro Ruggeri