La presentazione di Pedro
All'antivigilia
di Roma-Juventus, la conferenza stampa di Pedro, arrivato a 0 dopo essersi
svincolato dal Chelsea, accompagnato da Guido Fienga, CEO della società
giallorossa.
Ecco le parole dei protagonisti:
F: “Buongiorno a tutti, siamo veramente felici di presentare finalmente
in maniera ufficiale Pedro, come nostro calciatore. Quando ha scelto la Roma e
ci ha detto di sì siamo stati particolarmente contenti, perché credo che si
anche inutile sottolineare che Pedro sia il giocatore che non solo in
Serie A ha vinto più di tutti in tutte le competizioni ufficiali e questo non è
solo un punto di merito da sottolineare, ma anche uno dei motivi per cui siamo
stati molto contenti che lui abbia scelto la Roma perché avere un giocatore
come lui in squadra significa inserire competenze, capacità e spirito vincente,
che è esattamente quello che vogliamo importare nella società e nella squadra.
Sono particolarmente contento di come ho Pedro visto inserirsi in squadra in questi
giorni, proprio perché uno dei compiti che gli abbiamo affidato è insegnare a
tutta la squadra e alla società, aiutarci a importare questi valori su cui ha
fondato la sua carriera. Ci tenevo assolutamente a sottolineare questo motivo
di felicità per il nostro club”.
D: In questo sistema di gioco di Fonseca quale è il ruolo in cui potresti
rendere di più?
P: “Buongiorno a tutti e grazie mille per le parole di Guido. In questo
sistema di gioco credo che il ruolo migliore per me possa essere alle spalle
della punta, in una posizione che possono occupare tanti giocatori come Miki e
Nico. Mi trovo bene lì, mi sento comodo, è una zona in cui posso fare
inserimenti in area, creare gli spazi per la punta. Posso giocare a destra o
sinistra, questo non è un problema, mi adatterò dove il mister lo riterrà
opportuno. Il mio obiettivo è aiutare la squadra, sarà questa la mia mentalità
nel corso della mia esperienza qui a Roma”.
D: Cosa si sente di dire sulla sconfitta a tavolino?
F: "L’episodio è chiaramente basato su un errore fatto da noi in buona
fede. Un errore però che non ha arrecato alcun vantaggio alla Roma in quanto
non ha portato a inserire alcun giocatore in più, alcun giocatore che non era
stato tesserato, non come l’episodio del Sassuolo citato dai più. La Roma ha il
diritto di difendersi, ma sentire organi federali e il presidente della corte
che si esprimono in anticipo, ironizzando anche un po’ sulla questione, sembra
quasi che il diritto alla difesa sia compromesso o reso inutile. Partire da
subito che non c’è nessuna chance vuol dire assimilare l’errore al dolo e non è
detto che sia così. Riteniamo di avere un legittimo diritto a difenderci.
Speriamo in un giudizio sereno e indipendente, con lo stesso rispetto con cui
rispettiamo organi federali e giustizia."
D: Sono arrivati i Friedkin, la Roma cerca un ds. Si parla di Paratici e si
parla anche del futuro di Fonseca. Cosa risponde sulla posizione
dell’allenatore e sulla ricerca del nuovo direttore sportivo?
F: “Fonseca non è mai stato e non è un tema aperto per la società. il nostro allenatore, con lui abbiamo fatto
partire un progetto lo scorso anno, un progetto basato su una squadra giovane
con un tecnico giovane di qualità che doveva imparare il nostro campionato. Non
capiamo perché ci sia già questa discussione aperta. Non è e non è stato mai un
argomento aperto. Per il direttore sportivo è chiaramente una posizione vacante
per il club. Quanto prima dovrà essere ricoperta da chi consideriamo che possa
essere più in linea con la filosofia del club e con quella del nuovo azionista.
Una filosofia basata sulla crescita di nuovi talenti affiancati a giocatori
esperti come Pedro. Ho sentito il nome di Paratici: credo sia irrispettoso fare
commenti per rispetto nei confronti suoi e della società. Al momento si tratta
di un avversario e speriamo di batterlo domenica, non ci sono altre situazioni”.
F: Come riparte Dzeko dopo la cessione sfumata in extremis?
F: “Credo si possa sottolineare la coerenza di quanto abbiamo sempre detto:
siamo felici che sia il nostro capitano e che resterà il nostro capitano.
Conosciamo il valore e la professionalità di Edin. Se domenica entrerà in campo
darà il suo massimo e speriamo che questi rumors possano spingerlo a dare il
massimo”.
D: Cosa manca alla Roma per arrivare a livello della squadra che è
arrivata in semifinale di Champions League?
P: “Siamo una squadra molto buona, con tanti giovani e con un progetto a
medio e lungo termine. Ci sono giocatori di grande esperienza come Edin e Miki,
alcuni dei motivi per cui ho scelto di venire a Roma, dare il mio contributo e
per aiutare a creare una mentalità vincente. La speranza è quella di
raggiungere gli obiettivi che ci siamo dati: in primo luogo tornare a fare la
Champions e poi costruire una squadra ogni giorno più forte, per tornare ai
livelli della squadra che qualche anno fa ha raggiunto la semifinale. Ho
affrontato la Roma all’Olimpico con il Chelsea ed era un avversario molto
forte. Ora c’è un giusto mix di esperienza e gioventù, l’obiettivo è quello di
creare una squadra vincente per raggiungere gli obiettivi del club, dei tifosi,
ma anche dei calciatori”
D: Senti di avere una responsabilità maggiore contro una
grande squadra come la Juventus?
“Quando si affronta una squadra campione in carica come la Juventus, che
viene da una striscia positiva lunghissima di campionati vinti, la
responsabilità è alta, ma allo stesso modo l’esigenza personale. Dobbiamo
scendere sempre in campo per vincere ogni singola gara di campionato e lo
stesso vale per l'Europa League. Avendo l’obiettivo di andare avanti nelle
competizioni, vincere partite, avere questa mentalità vincente e giocarsela
alla pari con tutte le avversarie. E’ un avversario difficile da battere, ma
questo ci da anche stimoli particolari perchè tutti vogliono vincere questo
tipo di partite. Ora si tratta di tradurlo e di metterlo in campo domenica”.
D: Che ricordi hai della Champions League vinta qui a Roma?
P: “Non posso che conservare soltanto bei ricordi. E’ stata la mia prima
Champions League vinta, ho avuto la fortuna di entrare all’ultimo minuto, era
il mio primo anno da professionista al Barcellona. Far parte di una finale di
Champions è stata la realizzazione di un sogno. Ora sono qui come calciatore
della Roma e tornerò in questo bello stadio. Non posso che usare belle parole
e bei ricordi per quella data”.
D: Quale
motivazione spinge un calciatore che ha vinto tutto a venire in un club in
costruzione?
P: “La motivazione è sempre la stessa, quella di avere una forte voglia
interiore di vincere e raggiungere gli obiettivi. Sarà difficile, ma stiamo
lavorando in questo senso, è una sfida complicata e dobbiamo procedere passo
passo, partita dopo partita, creare questa mentalità forte e vincente per
tornare a giocare la Champions League. Abbiamo una rosa perfettamente in grado
di arrivare tra le prime quattro, anche se sembra prematuro fare queste
valutazioni, ma a mio avviso dovrebbe essere questo l’obiettivo minimo”.
D: Dzeko ti ha parlato? E’ felice di rimanere alla Roma?
P: “Lo vedo felice. Edin è il nostro capitano ed è un giocatore di un
livello straordinario, ha segnato tantissimi gol. E’ il capitano, ha un peso
specifico importante dentro lo spogliatoio e siamo contenti che lui resti con
noi. E’ un grande giocatore, fa gol, fa la differenza e ti aiuta a vincere le
partite. Sono contento che resti con noi, sono sicuro che la sua presenza e di
altri calciatori importanti ci aiuterà a raggiungere i nostri obiettivi. E’
concentrato e motivato in allenamento, spero che domenica possa giocare e fare
una bella partita, ma non ho dubbi in questo senso perchè è un giocatore che
aiuta sempre la squadra”.
D: Conosci
meglio di altri calciatori il concetto di mentalità vincente. Si è parlato
molto della panchina già traballante di Fonseca: che consigli ti senti di dare
ai compagni?
P: “Sappiamo di affrontare un avversario molto complicato, sarà una
partita molto difficile. Dovremo cercare di affrontare la partita con
compattezza, essere solidi in fase difensiva e offensiva, essere uniti e
compatti per cercare di vincere. Non dobbiamo guardare a quello che succede
all’esterno o ascoltare voci che ci distraggono. Dobbiamo fare una grande
partita per ambire a vincerla e cercare di commettere meno errori possibile”.
D: Quanto è stata determinante nella tua scelta la presenza di
Dzeko e Mkhitaryan?
P: “E’ molto importante, sono giocatori di grande esperienza e livello
Edin, Miki e altri giocatori che compongono la rosa. E’ una squadra giovane, ma
anche con elementi di grande esperienza. E’ un fattore importante quando un
giocatore sceglie la squadra in cui andrà a giocare, perchè sa che la presenza
di questi calciatori rende la squadra più forte e ti permettono di ambire a
grandi risultati. Ho la fortuna di essere qui, in un grande club con grandi
giocatori del calibro di Edin e Miki. Colgo l’occasione per ringraziare i
compagni per come mi hanno accolto fin dal primo giorno nello spogliatoio, ho
ricevuto un’accoglienza bellissima. Lo stesso vale anche per i tifosi per come
hanno manifestato simpatia e affetto nei miei confronti. Spero di poter
ricambiare questi sentimenti con buone prestazioni in campo, regalando loro
soddisfazioni e raggiungendo gli obiettivi”.
D: Che obiettivi vi siete dati nello spogliatoio? La squadra può tornare in
Champions League?
P: “L’obiettivo deve essere sempre quello di vincere, come faccio io
personalmente ogni volta che scendo in campo. Quando pareggio o perdo, anche in
allenamento, sono immancabilmente arrabbiato. Vogliamo ambire al massimo,
cercando di vincere il campionato, l’Europa League e tutte le competizioni dove
partecipiamo. Sappiamo che è difficile ma l’asticella deve essere sempre alta.
I conti poi si faranno strada facendo e si tireranno le somme alla fine.
Ribadisco che la Roma, come club, rosa e tradizione, è una squadra che merita
di giocare la Champions”.
D: Contro il Verona
hai avuto un primo contatto con le difese a uomo italiane. Conoscevi questo
aspetto e quanto è importante per te, come per Mkhitaryan l’intelligenza
tattica per uscire da situazioni del genere?
P: “Già conoscevo il calcio italiano, anche se non avevo avuto modo di
vederlo così da vicino. Un calcio in cui è difficile trovare spazio, un calcio
molto tattico con tanti giocatori dietro la linea della palla. E’ importante
l’intelligenza, essere mobili e creare occasioni. Il campionato inglese è
totalmente l’opposto e per questo potrei avere delle difficoltà. Sto lavorando
tanto in allenamento e sto vedendo tante partite per riuscire a imparare in
fretta questo calcio”.
D: Che ti ha colpito di più della città e dei tifosi della Roma?
P: “Roma è una città incredibile. Ho passeggiato un po’ per il centro ed
ho visto la città. Sono contentissimo anche del rapporto instaurato con i
tifosi, ho ricevuto un’accoglienza affettuosa e sono contento del mio arrivo
qui. Adesso tocca a me fare del mio meglio per poter ricambiare l’affetto
ricevuto”.
D: Abbiamo parlato della felicità del club di averti qui con la tua
esperienza e la tua mentalità. Come farai ad aiutare la Roma a crescere?
P: “Non soltanto io, ma tutta la squadra deve essere convinta di vincere le
partite. Io personalmente cercherò di dare il mio contributo in termini di
gioco e di esperienza per far sì che questo mix possa essere vincente. Dobbiamo
essere compatti, uniti, perché è estremamente improbabile che un calciatore da
solo possa vincere dei titoli. Questa sarà una delle chiavi della nostra
stagione”.